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Coltivare biodiversità per coltivare salute

Un universo di microbi e batteri che albergano dentro di noi (microbiota) svolge funzioni importantissime per la nostra salute. Le sue alterazioni possono comportare disfunzioni che spesso si correlano con malattie e patologie cronico-degenerative (obesità, cancro, diabete ..).

Il nostro microbiota riceve col cibo un flusso continuo di informazioni e di scambi provenienti dal suolo, dalle piante, dalle loro radici e dai loro frutti. Questa comunicazione, perfezionata nel corso dell’evoluzione grazie al flusso naturale dell’economia circolare, è oggi gravemente compromessa dalle attività umane.

L’agricoltura industriale è infatti basata sul massivo utilizzo di fertilizzanti e pesticidi: ne vengono distribuiti mediamente quasi  100 kg/ettaro/anno sui suoli italiani, per un totale di ben 130.000 tonnellate/anno di soli pesticidi.

Il microbiota è gravemente danneggiato dai vari pesticidi, da sostanze ormai note come il glifosate e dai metalli pesanti, sempre più presenti nei suoli anche a causa dello spargimento di fanghi contaminati. E’ noto, inoltre, che il clorpirifos altera gravemente la permeabilità della barriera intestinale.

Si sta minando gravemente la biodiversità, la qualità delle acque superficiali e profonde e si sta esaurendo ed alterando irrimediabilmente la fertilità dei suoli. Il primo bersaglio dell’inquinamento è prorpio il microbiota e la nostra salute è imprescindibilmente legata alla sua integrità e biodiversità e a quello di tutti gli altri ecosistemi.

 

Patrizia Gentilini
Associazione Medici per l’Ambiente ISDE Italia