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La mia esperienza in ARRT

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Sono la crocerossina Caciorgna Donatella Ispettrice delle Infermiere Volontarie CRI di Cesena che, da diversi anni ormai, collabora ad una delle attività dell’Associazione Romagnola Ricerca Tumori nella sede di Cesena. Insieme ad un’altra preziosa sorella supportiamo bisettimanalmente l’oncologa dott.ssa Franca Sabbadini nell’ambulatorio per le visite oncologiche-ginecologiche che prevedono: colposcopia e citologia vaginale, biopsie e polipectomie, ecografia pelvica e transvaginale. Tale attività è inserita nel progetto ginecologico-oncologico dei tumori del collo dell’utero ed endometriali dell’associazione.

Nei poliambulatori ARRT che da oltre 40 anni si occupano di prevenzione oncologica sul territorio, si effettuano, inoltre, visite ed ecografie senologiche, ecografie tiroidee ed ecografie addominali con sempre maggior gradito/positivo riscontro da parte degli utenti tanto da aver meritato, nel 2006, la Medaglia d’oro al merito della sanità pubblica dal Presidente della Repubblica e il Premio “Eccellenza della Romagna” dalla Wellness Valley per la diffusione di progetti di educazione alle corrette abitudini alimentari e all’attività motoria come sani stili di vita nelle scuole.

Già dal primo lockdown, purtroppo, le risorse del sistema sanitario nazionale si sono concentrate sul Covid rinviando o escludendo fondamentali esami e screening di primo livello per i tumori che, purtroppo, sopravviveranno alla pandemia. Anche in tal senso l’ARRT rappresenta per la popolazione del territorio un’ulteriore valida opportunità con tempi di attesa relativamente brevi.

Sono venuta a conoscenza dell’Associazione per aver fruito direttamente dei suoi servizi e, dopo il conseguimento del diploma di Infermiera Volontaria, ho avuto il desiderio di collaborarvi come tale proprio per aver già sperimentato personalmente il clima di accoglienza ed estrema disponibilità degli operatori e dei volontari. Inutile dire che, dall’interno, si rafforza di settimana in settimana la stima per chi fattivamente con serietà si occupa di chi ha bisogno. 

Adoro la dottoressa Sabbadini F. che con professionalità e scrupolo offre la sua competenza ponendo particolare attenzione anche all’aspetto emotivo delle pazienti alle quali spiega con una semplicità disarmante ma rassicurante ogni dettaglio del rispettivo quadro clinico, dal più semplice al più complesso. Insieme a sorella Cola Cinzia, oltre a supportare la dottoressa nella preparazione degli strumenti per l’esecuzione degli esami, cerchiamo a nostra volta, di mettere a proprio agio le pazienti che frequentemente mostrano preoccupazione, ansia o persino paura dedicandoci all’ascolto, all’attenzione, al conforto e alla cura della persona finalizzati a rasserenarle.

Ciò in linea con la fedeltà al credo delle Crocerossine “Ama, Conforta, Lavora, Salva”.

Durante l’attuale pandemia è emersa maggiormente la forza delle organizzazioni civiche capaci di rispondere tempestivamente ai nuovi bisogni organizzando servizi e mobilizzando risorse, rivelandosi spesso l’unico punto di riferimento dei cittadini. Il Terzo Settore, fra cui la Croce Rossa Italiana, evidenzia che senza la cittadinanza attiva, il volontariato, il sostegno della rete dei volontari difficilmente si riesce a gestire le emergenze sanitarie.    

Da oltre un secolo le Infermiere Volontarie CRI si esprimono al servizio della collettività per porgere sostegno ai più fragili. Da sempre impiegate non solo nei teatri di guerra ma anche in emergenze e missioni umanitarie, nazionali ed all’estero, assicurando assistenza infermieristica e sociosanitaria con la CRI e in ausilio alle Forze Armate.

Per accedere al Corpo delle Infermiere Volontarie è necessario il possesso del diploma di scuola secondaria di II° e la frequenza di un corso teorico-pratico biennale che prevede tirocinio formativo all’interno di strutture ospedaliere ma il requisito fondamentale di chi approccia a questo percorso è il desiderio di dedicare il proprio tempo al prossimo al di là di ogni appartenenza, religione e credo politico offrendo professionalità ed umanità come tratto distintivo e principio ispiratore del proprio operare. Il corso punta ad individuare ed a lavorare sulla vocazione al “ruolo”, sulla consapevolezza della missione di crocerossina e sul senso di appartenenza che impone una uniforme con tanti anni di storia alle spalle al fine di formare una figura competente e professionale, generosamente impegnata nel Corpo delle Crocerossine e nella vita di tutti i giorni senza soluzione di continuità.

Una donna sempre al passo con i tempi, al fianco delle Forze Armate e della società civile, custode di una solida tradizione secolare e insieme capace di leggere con lucidità la complessità del presente e di intervenire adeguatamente, in caso di necessità, nelle vecchie e nelle nuove emergenze di oggi.

Per concludere la mia esperienza con l’ARRT continua ad essere un’entusiasmante occasione per imparare e un arricchimento personale al punto che, se occasionalmente sono costretta a mancare in ambulatorio, mi dispiaccio quasi fosse un’opportunità di divertimento persa!