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LA PREVENZIONE DEL MELANOMA

Il melanoma è il nemico numero uno della pelle, è causato dalla degenerazione dei melanociti, responsabili del colore della pelle e dell’abbronzatura, si tratta del terzo tumore più frequente al di sotto dei 50 anni di età e rappresenta circa il 9 % dei tumori giovanili negli uomini e il 7 % nelle donne; in Italia, ogni anno ci sono 12-14.000 nuovi casi di melanoma.

La prevenzione è il primo e più importante strumento che possiamo mettere in campo per ridurre la probabilità di sviluppare un melanoma.

La prevenzione primaria è uno strumento vincente in molte forme di tumori, per esempio la riduzione del fumo di tabacco e del consumo di alcolici hanno ridotto sensibilmente la incidenza dei tumori polmonari e gastrici; nel caso del melanoma la prevenzione primaria è costituita da un corretto stile di vita, una alimentazione ricca di frutta e verdura, dalla riduzione delle esposizioni solari e dall’ impiego di protezioni dai raggi solari – Tabella I

TABELLA I

  • esporsi in modo moderato al sole fin dalla più tenera età, evitando le possibili scottature;
  • sotto il sole è consigliabile indossare cappelli e occhiali da sole, e soprattutto creme filtro solare ad elevata protezione;
  • ridurre al minimo l’uso di lettini e lampade abbronzanti;
  • dedicare del tempo al controllo periodico dei propri nei (bastano pochi minuti);
  • evitare l’ impiego di cosmetici durante l’ esposizione solare;
  • evitare di prendere nuovamente il sole nelle zone cutanee già scottate;
  • assumere cibi ricchi di betacarotene che possono aiutare a proteggere la cute dai danni delle radiazioni solari.

La prevenzione secondaria del melanoma è rappresentata soprattutto dall’ esame clinico di qualsiasi lesione atipica o dubbia sulla pelle.

Purtroppo come conseguenza della pandemia da COVID gli Italiani hanno trascurato la prevenzione del melanoma, rinviando o annullando molti controlli e accertamenti; cambiando atteggiamento nei confronti della salute; a seguito dell’emergenza sanitaria, oltre la metà dei pazienti ha deciso di rimandare i controlli e moltissimi non hanno ritenuto importante fissare una visita per la mappatura dei nei.

La percentuale degli italiani che dichiarano di conoscere il melanoma e che ritengono fondamentale la diagnosi precoce per aumentare le possibilità di guarigione, si è ridotta di oltre 10 %  in soli 12 mesi.

In generale, anche tra coloro che si dichiarano attenti alla salute della pelle, è poco diffusa l’abitudine di sottoporsi regolarmente a visite di controllo, con una forte differenza tra uomini e donne e moltissimi uomini non conoscono o praticano alcuna forma di prevenzione; la frequenza delle visite è molto diminuita anche tra coloro che erano abituati a controllarsi periodicamente –

Dobbiamo tornare a preoccuparci della nostra salute e a prenderci cura della nostra pelle.

Le persone più a rischio di sviluppare un melanoma sono quelle con pelle chiara e occhi verdi/celesti, con molti nei e familiarità per melanoma, ma il controllo dei nei dovrebbe essere una sana abitudine per tutti, come hanno dimostrato le campagne di prevenzione di massa effettuate in Germania – Tabella II –

TABELLA II

  • storia familiare di almeno un caso di melanoma in famiglia;
  • carnagione e occhi chiari, capelli rossi o biondi, occhi azzurri e lentiggini sulla cute;
  • presenza di un numero elevato di nei (oltre 100), oppure almeno 5 nei atipici e congeniti;
  • ustioni solari nell’infanzia e nella adolescenza;
  • malattie genetiche e immunosoppressione.

L’auto-esame della cute è il primo controllo che permette di riconoscere un melanoma ai primi stadi di sviluppo ed è quello che può essere fatto da tutti i pazienti.  

Si deve esplorare, ad intervalli di tempo regolari, la propria pelle, meglio se dopo la doccia, in una stanza ben illuminata, con uno specchio intero, per osservare eventuali cambiamenti degli elementi pigmentati, anche impiegando la formula ABCDE – Tabella III e IV

TABELLA III

  • anche solo in un a piccola parte del nevo, irregolarità nella forma e bordi frastagliati e indistinti;
  • colore scuro o non uniforme con sfumature interne, anche solo in un punto, policromia;
  • dimensioni che vanno oltre 6 mm di diametro con cambiamenti nel breve periodo
  • emorragia spontanea, senza traumi (è un segno clinico molto tardivo)

TABELLA IV

 A: asimmetria dei bordi

 B: bordi frastagliati, irregolari, intagliati

 C: colore disomogeneo, nero, blu, rosso, viola

 D: diametro oltre i 6 mm

 E: come EVOLUZIONE, il melanoma si modifica in forma, colore o superficie in un tempo relativamente breve, settimane o mesi. Se il neo cambia ed evolve rivolgiti al medico.

Ma il solo auto-esame non basta, si devono effettuare regolari visite specialistiche presso un dermatologo, che effettuerà in primis una visita di tutti i nei, vecchi e nuovi, presenti nel corpo, valutando la storia familiare e la presenza di segni e sintomi del melanoma cutaneo.

Con la epiluminescenza (o dermatoscopia), il dermatologo può  esaminare le caratteristiche delle strutture pigmentate, non valutabili alla semplice ispezione ad occhio nudo, in maniera assolutamente non invasiva ed indolore – Foto 1 e 2; l’ indagine aumenta molto la sensibilità della visita e la possibilità di una diagnosi precisa, riducendo la necessità di ricorrere ad una biopsia.

FOTO 1 e 2

La semplice osservazione ad occhio nudo o con una lente d’ingrandimento consente di apprezzare l’aspetto esterno di una lesione cutanea (la morfologia, il colore e il tipo di bordo), l’epiluminescenza consente l’osservazione delle strutture interne che caratterizzano la lesione

FOTO 3 e 4

3 aspetto clinico macroscopico.

4 valorizzazione delle strutture interne con la epiluminescenza ottica.

In questo caso si tratta di un melanoma in situ

 

Dott. Antonio Ascari Raccagni