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Melanoma: prevenzione e diagnosi precoce

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Il melanoma è un tumore caratterizzato da elevata mortalità, ma se diagnosticato precocemente può essere guarito dall’intervento chirurgico. Può avere origine sulla cute (in molti casi nasce su un nevo preesistente), nelle mucose e nell’occhio.

FATTORI DI RISCHIO:

fattori individuali
– storia familiare di melanoma
– storia personale di melanoma
– fattori fenotipici della cute: chiara, capelli rossi o biondi, occhi azzurri, efelidi
– presenza di un numero elevato di nevi (> di 50), nevi atipici e congeniti
– pregresse ustioni solari
– malattie genetiche: xeroderma pigmentoso
– immunosoppressione
– PUVA terapia

fattori ambientali,  legati allo stile di vita
– esposizione incongrua alla luce solare
– esposizione incongrua a radiazioni artificiali ( lettini e lampade abbronzanti)
– protezione insufficiente delle creme solari per lunghe esposizioni al sole.

Il melanoma colpisce in prevalenza l’età media (mediana alla diagnosi 57 anni, 67 anni al decesso), nel 20% dei casi purtroppo colpisce soggetti tra i 15 ed i 39 anni.

La prevenzione di questa malattia, la cui incidenza varia da 12 a 20 casi all’anno per 100.000 abitanti,  è l’unica arma veramente efficace per combatterla.  

La prevenzione primaria tende a ridurre l’incidenza del tumore rimuovendo le cause che lo provocano e si attua fondamentalmente mediante la divulgazione delle misure di prevenzione atte ad  evitare l’incongrua esposizione ai raggi ultravioletti (compreso l’uso di lampade abbronzanti). 

La prevenzione secondaria mira alla riduzione della mortalità e si conduce attraverso adeguate campagne di informazione ed educazione sanitaria e mediante controlli dermatologici periodici in grado di consentire la diagnosi precoce di lesioni sospette  da asportare chirurgicamente. 

Il riconoscimento del melanoma in fase iniziale si basa sulla applicazione metodica dei criteri dell’ABCDE, cioè sulla valutazione del grado di Asimmetria (una metà del neo è diversa dall’altra), definizione dei Bordi (frastagliati, irregolari), studio del Colore (variabile con varie sfumature nell’ambito dello stesso neo) sul calcolo delle Dimensioni (di solito i melanomi hanno dimensioni superiori ai 5 mm), sull’osservazione dell’ Evoluzione della lesione considerata (cambiamento della forma, dimensione e dello spessore). Tuttavia nella pratica corrente l’applicazione di questi criteri non è sempre facile e le difficoltà diagnostiche aumentano quando il Paziente è portatore di lesioni multiple.
In questi casi può essere utile l’impiego di apparecchiature che consentano rilievi più dettagliati dell’osservazione diretta. La microscopia in epiluminescenza  é una tecnica dermatologica non invasiva che permette di esaminare le strutture pigmentate dell’epidermide sino ed oltre la giunzione dermo-epidermica. L’osservazione viene effettuata appoggiando direttamente la parte ottica dello strumento sulla cute. L’indagine dermoscopica, che si basa sempre sullo studio morfologico, facilita la diagnosi delle lesioni pigmentate ed inoltre riduce la necessità di biopsie a scopo diagnostico.

Dott.ssa Svitlana Andryeyeva