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Tumore al seno, il più frequente nella popolazione femminile

Il tumore al seno è una malattia potenzialmente grave se non è individuata e curata per tempo.  È dovuto alla moltiplicazione non controllata di alcune cellule della ghiandola mammaria che si trasformano in cellule maligne. Ciò significa che hanno la capacità di staccarsi dal tessuto che le ha generate per invadere i tessuti circostanti e, col tempo, anche gli altri organi del corpo. La prognosi è tanto più favorevole quanto più precoce è la diagnosi, da qui l’importanza di una strategia di prevenzione.                                                            

 

SINTOMI
In genere le forme iniziali di tumore del seno non provocano dolore (il dolore per lo più è dovuto alle naturali variazioni degli ormoni durante il ciclo). Da cercare, invece, sono gli eventuali noduli palpabili o addirittura visibili, anche se in genere questi sono segni di una forma tumorale già avanzata e non di una forma identificata in fase precoce, più facile da curare. La metà dei casi di tumore si presenta al quadrante superiore esterno della mammella. Sono importanti le alterazioni del capezzolo, perdite da un capezzolo solo, cambiamenti della pelle (aspetto a buccia d’arancia localizzato) o della forma del seno. La maggior parte dei tumori del seno, però, non dà segno di sé e si vede solo con la mammografia (nella donna giovane, tra i 30 e i 45 anni, con l’aiuto anche dell’ecografia).

 

DIAGNOSI  
Il cancro del seno viene diagnosticato con la mammografia e l’ecografia mammaria: la scelta di quale dei due esami utilizzare dipende dall’età, anche se nella maggior parte dei casi si utilizzano entrambi. In alcuni casi specifici (per esempio di fronte a mammelle molto dense o a lesioni difficili da classificare) è possibile ricorrere alla risonanza magnetica. L’eventuale identificazione di noduli o formazioni sospette porta in genere il medico a consigliare una biopsia che consente un esame citologico o microistologico.

 

COME SI CURA
Quasi tutte le donne con tumore del seno subiscono un intervento chirurgico per rimuovere i tessuti malati. Nei casi in cui è possibile si ricorre alla chirurgia conservativa, cioè si salva il seno, ma si asporta tutta la parte in cui si trova la lesione. Questa tecnica è chiamata quadrantectomia, deve essere seguita da una radioterapia, che ha lo scopo di proteggere la restante ghiandola mammaria sia dal rischio di recidiva locale sia dalla comparsa di una nuova neoplasia mammaria. La chiemioterapia è utile, ma non è sempre necessaria   e va prescritta dopo una valutazione personalizzata di ogni caso.

CHI E’ A RISCHIO.
Ci sono diversi fattori di rischio per il cancro al seno, anche se solo alcuni di essi sono prevedibili.             

Età: più del 75% dei casi di tumore del seno colpisce donne sopra i 50 anni. Familiarità: circa il 5-7%  delle donne con tumore al seno ha più di un familiare ammalato (soprattutto nei casi giovanili). Ormoni: l’ uso eccessivo di estrogeni facilita la comparsa del cancro al seno ( le gravidanze hanno un effetto protettivo). Alterazioni del seno, cisti e fibroadenomi che si possono rilevare con un esame del seno non aumentano il rischio di cancro. Anche obesità e fumo hanno effetti negativi.

IL TUMORE DEL SENO COLPISCE  1 DONNA SU 8 NELL’ARCO DELLA VITA.
E’ il tumore più frequente nel sesso femminile e rappresenta il 29% di tutti i tumori che colpiscono le donne. E’ la prima causa di mortalità per le donne, con un tasso del 17% di tutti i decessi femminili per causa oncologica. E’ possibile ridurre il proprio rischio di ammalarsi con un comportamento attento e con pochi esami di controllo elencati più sotto. E’ bene fare esercizio fisico e alimentarsi con pochi grassi e molti vegetali ( frutta e verdura, in particolare broccoli e cavoli, cipolle, tè verde e pomodori ). Allattare i figli aiuta a combattere il tumore del seno perché l’allattamento consente alla cellula del seno di completare la sua maturazione e quindi di essere più resistente a eventuali trasformazioni neoplastiche.
Per quanto attiene alla mammografia, la Regione Emilia e Romagna offre attraverso lo screening che inizia a 45 anni la possibilità di eseguire gratuitamente questo esame. L’ecografia è un esame molto utile per esaminare il seno giovane, dato che in questo caso la mammografia non è adatta. La risonanza magnetica viene riservata ai seni molto densi o ai dubbi diagnostici.

La visita: è buona abitudine fare una visita del seno presso un ginecologo o un medico esperto almeno una volta l’anno, indipendentemente dall’età.

L’autopalpazione: è un tecnica che consente alla donna di individuare precocemente eventuali trasformazioni del proprio seno. La sua efficacia in termini di screening è però molto bassa: questo significa che costituisce un di più rispetto alla sola visita e alla mammografia a partire dall’età consigliata ma non può sostituirle.                                                                                         

 

Dott. Gilberto Gallone

 

L’ARRT promuove la prevenzione tramite i suoi medici specializzati e le attrezzature diagnostiche in costante aggiornamento, nei suoi ambulatori distribuiti nei comuni del territorio.
Basta una semplice telefonata allo 0547/29125 per prenotare una visita, ecografia senologica ed ecografia tiroidea.